martedì 24 marzo 2009

RITORNO A CARNABUX - ODISSEA PARTE II

Erano le 6.15 AM ora locale quando ho aperto gli occhi in quel di Austin, occhi che avevo chiuso non più di tre ore prima al ritorno da Hooters e dopo aver cercato inutilmente di riempre la valigia con tutto quello che avevo comprato e che mai ci sarebbe entrato: decido di mettermi addosso la mia nuova maglia dei Mayday Parade constatando quanti hamburger ho ingurgitato nell'ultima settimana e dopo un'accurata toletta siamo pronti ad uscire. Restituiamo la mitica Toyota Sienna della quale sentirò tantissimo la mancanza e ci avviamo alla trafila di controlli/imbarchi che precedono il nostro ingresso nell'aereo: la prima cosa che notiamo è quanto gli americani siano più pignoli degli italiani e la testata di Toby che all'andata era passata senza problemi, al ritorno pesa un chilo e mezzo in più e ci viene applicato un sovrapprezzo di 170 dollari: al che Toby/McGuyver decide di smontare pezzi della testata e di evitare quindi così alla combriccola questo ridicolo sovrapprezzo. Non so come descrivere la scena per farvi capire quanto fosse assurda la presenza di un ragazzo piegato su una testata in mezzo a gente varia che fa i check in e che svita e avvita cose, pero alle 7 di mattina faceva abbastanza impressione :) L'aereo per Atlanta è sempre il solito minuscolo Jet dove il massimo del comfort è rappresentato dai Peanuts che continuano a portarci a ripetizione , per fortuna il sonno mi colpisce in maniera mortale e nn mi accorgo neanche che stiamo decollando: quando mi sveglio trovo Toby che parla svogliatamente con una hostess cinquantenne che continua a fargli domande e lui, che deve allenare l'inglese, risponde direi anche bene, dopo 8 giorni si è sciolto anche lui! Arrivati ad Atlanta veniamo assaliti dagli odori della piazzetta dello shopping center, dove tra tutti a vincere e Panda qualcosa, una sorta di ristorante cino/tailandese che , devo dire sinceramente, offre un Orange Chicken davvero buono. Passaggio veloce al Duty Free ( 20E una stecca di Camel Lights è imperdibile ) e ci stanziamo davanti al gate aspettando di essere imbarcati. L'aereo è stra comodo anche se stavolta nn riesco a stendermi completamente, e tra qualche puntata di Lost, Simpson, Friends ( che trasmettono sull'aereo ) e tanto tanto sonno alla fine passano pure queste dieci ore di traversata. A Malpensa ci arrivano "stranamente" tutti i bagagli ma il problema è che intanto sono le 7:00AM ora locale del giorno dopo, e poi che non solo mi ero sbagliato a prenotare i voli e quindi il ritorno invece di farlo su Roma l'ho fatto su Milano, ma nn mi hanno nemmeno confermato la prenotazione del furgone per tornare a Roma e, attenzione, mi hanno anche bloccato la carta di credito. Considerando che in contanti nn ho un soldo, la cosa comincia ad essere un bel problema. Optiamo per la soluzione Freccia Rossa, da dove sto scrivendo in questo momento, che è stata assai difficile da raggiungere vista la mole impressionante di bagagli e strumenti con cui viaggiamo: intanto la navetta che va da malpensa alla stazione è guidata da un mongospastico che fa venire il mal di testa e il vomito un po' a tutti, dopodiche ci affidiamo ad un ragazzo credo Pakistano che in cambio di una ricompensa, ci aiutera a portare tutta la strumentazione fino al binario con il suo carrello. Ed eccomi qui, su un treno ad altà velocità che porta già 40 minuti di ritardo, con la percezione molto alterata di che ora è e di quanto sonno ho, ma soprattutto, almeno con le prese di corrente per poter scrivere in diretta questa traversata lunga fino ad ora 26 ore che tra altre 3 sarà , speriamo, finalmente portata a termine. 
And that's all folks!

lunedì 23 marzo 2009

SUNDAY BLOODY SUNDAY

Anche se siamo in America la nostra Italianità non si smentisce mai, è Domenica mattina e si dorme, e neanche poco. Ci si sveglia verso mezzogiorno credo e si resta a letto a riposarsi , tanto non ci corre dietro nessuno. E invece: andiamo al Guitar Center per riportare alcune cose che avevamo preso in affitto, andiamo da un altro Guitar Center per riportare altre cose che avevamo preso in affitto. Precedentemente andiamo da Jack In The Box, e adesso che scrivo e sto per ripartire mi accorgo che la mia pancia è lievitata decisamente e che menomale che siamo stati cosi poco perchè senno sarei tornato sotto forma pachidermica: daltronde mangiare bene qui è praticamente impossibile, la prossima volta cerchero di capire come si fa perche davvero non ci sono riuscito. Cmq, sono le 5 e 40 e ci informano che alle 6 ad Austin chiude tutto: noi tranquilli che avevamo voglia di passare la giornata a fare shopping ci ritroviamo con dieci minuti a disposizione al centro commerciale che cominciamo a saccheggiare indistintamente dato che è stato l'unico momento buono per poter fare dei regali e veramente, la missione sembra disperata. Passano dieci minuti, io riesco giusto a comprare dei pantaloni davvero ridicoli ma di cui vado fiero, e siamo cacciati fuori dal Mall. Allora torniamo per l'ultima volta sulla sesta dove ci rinchiudiamo in questi negozi per turisti piene di maglie con scritto TEXAS... il programma è concludere il viaggio da Hooters, una catena di ristoranti con cameriere stile Baywatch che servono vestite in maniera succinta e che dovrebbero disporre delle famose Hooters, cioè di un bel davanzale. Inutile dire che nn è davvero così: come da Bikini's le cameriere hanno il bikini ma anche un peso non indifferente, da Hooters le cameriere hanno tanta ciccia addosso ma nelle parti sbagliate. L'unica vagamente decente che ci viene a servire resta due minuti e scappa via: insomma anche questo un gran buco nell'acqua se nn fosse che almeno si mangia da paura! Torniamo in hotel, facciamo il punto della situazione sul lavoro da fare e cominciamo a fare le valigie, come al solito non c'entra tutto e siamo costretti a lasciare robe random qui in albergo, saranno contente le donne di servizio del Ramada che avranno a che fare con parte del nostro abbigliamento sporco. Scrivo davvero di inerzia, sono quasi le 3 e tra poco suonerà la sveglia per andare in aereoporto: si torna a Roma. 
Tireremo i bilanci più in là magari, ho anche da inserire tanti video e foto che ho lasciato apposta per il post viaggio, in tutti i casi credo proprio che continuerò a scrivere qui sopra dato che questa esperienza mi è piaciuta non poco. Per l'ultima volta dagli States. Perlomeno di questo viaggio.
Helio.

domenica 22 marzo 2009

LUCA PARLA DEL VIAGGIO IN USA

SAN ANTONIO IS FOR LOVERS

Dopo la serata passata a dormire il risveglio è decisamente più tranquillo, anche se sono le nove e mezza cmq mi sento un bel po' riposato e pronto ad affrontare la giornata. Il piano sarebbe di vedere qualcosina in città prima di pranzo e poi partire alla volta di San Antonio, ma tra un chiacchiera e una piastra si fa già ora di partire: ci fermiamo per un veloce pranzo dall'ormai amato Jack In The Box e ci mettiamo in marcia alla volta di S.Antonio. Stavolta guida Katoo e io ne approfitto per farmi una dormita micidiale ( come se nn avessi già dormito abbastanza ) , non faccio in tempo a riaprire gli occhi e siamo già arrivati: il locale si presenta in maniera abbastanza fatiscente in realtà dato che il main stage sembra carino ma la sala è decisamente "vissuta" e più piccola rispetto a quello che mi aspettavo; il second stage è nell'area Patio, consiste in una sorta di palco in legno delle dimensioni più o meno simili a metà di quello del Traffic , non c'è un'impianto voci, non c'è un mixer, non c'è una backline. Ma tanto siamo in America, di certo non ci preoccupiamo, arriverà tutto e sistemeremo celermente la questione. L'esterno del locale è pieno di minivan + trailer delle bands che suoneranno: Sing It Loud, Artist Vs Poet, The Summer Set, The Morning Light, Friday Night Boys. Riusciamo a fare amicizia subito col cantante degli AVP che si dimostra decisamente disponibile e affabile e mi aggiorna un po' sulla situazione "bands in tour" degli Stati Uniti. La situazione è piuttosto triste in realtà: poca gente allo show, per la maggior parte minorenni, e un'area per il second stage davvero piccola e senza requisiti tecnici: il nostro show è schedulato per le 7:30pm e viene aperto da una band rivoluzionaria per la storia della musica, gli I Am Coconut! (www.myspace.com/iamcoconutband). Purtroppo il video che posterò qui sotto non esprime la genialità di questa band ma sappiate che ci hanno regalato uno dei momenti più belli di questo viaggio. Nel frattempo arriva l'impianto, arriva la backline, il locale si riempie e a noi vengono dati 35 minuti per fare il check quindi stiamo larghissimi e riusciamo a fare le cose con calma. Arriva Chrissie, la nostra booking agent, che stasera ci vedrà dal vivo per la prima volta in un set elettrico su uno stage minuscolo e in situazione precaria. Tuttavia lo show è andato benissimo, tutta la gente si è riversata nel Patio e ha ballato, partecipato e comprato merch: credo che effettivamente in una situazione del genere sarebbe stato molto complesso fare di piu. Chrissie è decisamente contenta, e quindi lo siamo anche noi. Riesco a guardare un po' di show delle altre bands, si parla con un po' di gente, si tirano le somme di una giornata che ci ha dato veramente un bel po' di morale e con la morte nelle gambe torniamo ad Austin: come prima cosa bisogna trovare da mangiare e in secondo luogo bisogna andare al Cedar Door, prendiamo due piccioni con una fava e mentre mangiamo guardiamo lo show degli A Day To Remember che avevamo visto neanche due settimane prima a Cesena. E' strano mangiare mentre membri di A Skylit Drive, Devil Wears Prada e altre band ti girano intorno come fosse nulla, ma tant'è che in questo scenario surreale attendiamo il concerto dei Forever The Sickest Kids che all'una sono pronti sul palco. Sono un po' deluso dal loro live un po' perche dal vivo sembrano davvero delle persone vecchie, e un po' perchè cmq non suonano granchè bene a dire la verità....probabilmente una cosa del momento, però l'impressione alla fine nn è esaltante. Sarà certamente esaltante invece essere completamente morti di stanchezza, prendere la macchina ,fare più o meno 100 metri e poi venire tamponati da una Jeep nera: il tizio non scende anzi prende una pista micidiale e scappa via. "Hit & Run" dice il nostro amico Benjamin che era riuscito nel frattempo a prendere il numero di targa. Decidiamo di tornare in albergo dove, onde evitare cazzi per assicurazione etc etc, chiamiamo il 911 per un Police Report. Sono piu o meno le 3 e qualcosa di notte e francamente nn mi sento molto sveglio, la polizia nn arriva, richiamiamo e non arriva, a quel punto vado a letto e bonasera.....
Alle cinque arriva una telefonata in camera: è la reception che dice che è arrivata la polizia. Il baldo Catitti prova a svegliarmi e io in stato estremamente comatoso mi metto un paio di pantaloni a caso e come degli zombie ci avviamo alla reception per scoprire che la polizia è già andata via. Fuck them, andiamo a dormire che davvero nn ci reggiamo in piedi.

sabato 21 marzo 2009

LET'S GO TO THE MALL

La tendenza qui in Texas è sempre quella di svegliarsi molto presto, di andare a letto molto presto e di nn fare party per un cazzo. Probabilmente sarà il bioritmo sballato, ma tutte le sere arriviamo a mezzanotte completamente morti di sonno , indi per cui anche l'altra mattina ( 19 Marzo ) ci alziamo col canto del gallo ( fritto chiaramente ). Stiamo diventando dei pachidermi, non si riesce a mangiare in maniera decente, per ora l'unico fast food che sembra meno marcio degli altri è Jack In The Box, ma è cmq marcio. E' ora di andare in centro e di cominciare a incontrare persone: a Austin faranno 30 gradi , si muore sotto al sole e le strade sono piene piene di gente. Volevamo andare all'Emos, ma la fila chilometrica ci impedisce di accedere, cambiamo dunque rotta e andiamo ad incontrare la nostra agente Chrissie. E' venuta dal Colorado per vederci suonare e cominciamo a discutere dei progetti futuri della band negli Usa. Ci dirigiamo al Cedar Door dove c'è il Myspace Party: sul palco c'è Kate Tucker ( vi consiglio di andarvela a vedere....) e tutti restiamo ebeti sotto al palco visto che una così, a Austin, finora nn l'avevamo ancora vista. Ci offrono da bere e con grande entusiasmo accettiamo!
Diventa ora poi di cominciare a prepararsi per l'instore performance da Hot Topic, un negozio che credo noi italiani ci potremmo sognare: abbigliamento , Cd , accessori e riviste tutte rivolte al pubblico rock/emo, che ho prontamente ritenuto di dover svaligiare prendendo:
una maglia dei Cobra Starship, una dei Mayday Parade, una felpa viola, due occhiali azzuri e calzini fosforescenti. Arrivano gli Aereodrone, band con cui divideremo questo show, e cominciamo a montare il tutto. Diciamo che ci mettiamo di impegno per non fare un buono show: dude si scorda le parole, katoo le tonalità, noi le strutture e alla fine riusciamo a buttarla su un buon cabaret italiano mandando via la gente contenta e soprattutto con dei nostri dischi e magliette! In serata ci sono mille concerti da andare a vedere ma la fame si fa sentire e proviamo ad andare in un ristorante e nn in un fastfood: il nome è Bikini's e le cameriere vanno in giro in Bikinis... l'unico problema è che hanno anche loro la panza quindi lo spettacolo non è gradevolissimo.... pero quantomeno riusciamo per la prima volta ad ingurgitare qualcosa di umano e questo ci rende molto felici. Calano le palpebre e invece di andare a scatenarci al centro, torniamo in hotel a dormire. 

venerdì 20 marzo 2009

SVEGLIARSI AD AUSTIN / SANDY

Mi sento di interrompere il flusso della narrazione per un attimo: sono le 8:23 AM di venerdi 20 Marzo. Avrei dovuto parlare di ieri in realtà ma è importante secondo me raccontarvi di come iniziano e giornate qui ad Austin. La 133 è popolata da due individui che rispondono al nome di Luca Marini e Americo Roma. La ormai tradizione vuole che Luca Marini, ispirandosi alla famosissima "attrazione Di Massimo", si svegli prima di tutti, si tolga le mutande e a culo aperto emetta un peto terrificante in faccia al povero Americo dormiente: la cosa ovviamente sveglia anche me e Katoo e quindi da tre giorni a questa parte apro gli occhi per la prima volta per colpa di questo rumore indistinto seguito dalla visione di Marini che scappa a culo nudo fuori dalla camera. Oggi Americo diciamo che se l'è un po' presa e in tutti i modi sta provando a inventarsi qualcosa di altrettanto merdoso per vendicarsi: l'opzione pisciargli nelle Vans era buona ma io e Katoo abbiamo chiesto se per favore fosse stato possibile evitare di trasformare la nostra stanza in un merdaio, e così Americo si è limitato, per ora, a cospargere di peli di cazzo il cuscino del Marini. Non mancherò sicuramente di aggiornarvi con ulteriori informazioni.

Mi sono reso conto che ieri, data la stanchezza, ho trascurato un particolare riguardo il concerto dei Cash Cash che in realtà nn andava trascurato: Sandy il motro nero. 
Non sono molto bravo in matematica ma da quello che ho appurato qui negli States la larghezza di una donna è proporzionale alle sue capacità di accollo. Quindi tendenzialmente le strafighe magre ( davvero poche per la verità ) non ti guardano neanche, le ragazze quelle carine ma niente di più ti lasciano parlare ma senza troppa confidenza, mentre quelle che davvero nn spiccano affatto per il loro lato estetico e che superano di netto i 100kg sono chiaramente inclini al dialogo, al bere, al trascorrere la serata con te. E' il caso di Sandy che una volta adocchiato il terzetto Dude-Katoo-Americo si propone come compagnia della serata: mentre Dude e Americo hanno il fiuto giusto nell'evitare il contatto, il malcapitato Katoo probabilmente in vena di chiacchiere alla terza parola comincia a capire quale grande errore era stato commesso: Sandy lo prende per mano, e non lo molla. lo segue per strada, noi facciamo per entrare nel locale e lei ci segue, poi cambiamo idea e lei ci segue, insomma nn c'è modo di smollarla e Katoo chiede aiuto ai suoi due amici che chiaramente non se lo inculano di pezza. Dopo alcune manovre di stordimento riesce ad entrare al Pangea, luogo del concerto, e a seminare la povera Sandy che probabilmente avrà trovato qualcun altro a cui accollarsi. 
Detto questo torniamo indietro, piu precisamente a ieri, 19 Marzo. Chiaramente dopo e in un altro blog...

giovedì 19 marzo 2009

HOW THE SOUTHWEST WAS WON

Ieri la sveglia è suonata alle 10, era il giorno dello showcase e un bel po' di cose andavano preparate. Mentre masterizziamo promo, proviamo l'attrezzatura e ci piastriamo i capelli veniamo a conoscenza del nostro programma: ore 15 Trade Center al SXSW per ritirare i pass e le wristbands, 0re 16 Indie Village dove fare un po' di pubbliche relazioni, 0re 17 showcase di Purevolume e poi dritti in hotel per recuperare il backline e andare al Cedar Door per il nostro showcase. Ma prima decidiamo di dividerci: io e Ben cominciamo ad andare al Trade Center mentre gli altri ragazzi vanno al Guitar Center - pensate di dover andare in un posto che nn conoscete senza navigatore...immaginate di trovare anche traffico... inutile dire che siamo arrivati pelo pelo al Trade Center dove dopo file mastodontiche siamo riusciti a ottenere i nostri pass.


Ci aggiriamo per il Convention Center ( posto dove torneremo varie volte nei prossimi giorni ) invitando persone al nostro concerto: l'atmosfera è davvero caotica e ci mettiamo un bel po' per riuscire ad orientarci. Però è bello camminare sfoggiando la nostra condizione di artisti attraverso i badge le fascette. Torniamo in hotel per caricare il backline e partiamo alla volta del Cedar Door dove la gentilissima April ci spiega cosa fare , quando farlo, ma soprattutto comincia a darci da bere. Ci sistemiamo nel backstage e c'è da dire che siamo un po' tesi per questo show, vuoi perchè la situazione è surreale dato che alziamo la testa e vediamo solo grattacieli, vuoi perchè è il primo nostro show in america e il nostro manager ci vedrà suonare per la prima volta dal vivo. C'è da dire che lo show è stato un successo: anche se viziato da inconvenienti tecnici , dal fatto che avevamo i cavi agli strumenti ed era piu difficile muoversi, dal fatto che il palco era scivoloso e infatti Katoo si è reso protagonista di un bello scivolone, cmq siamo riusciti a fornire un'ottima prestazione e la gente si è divertita molto. Gli americani tendono ad essere un po' cl freddini ma probabilmente hanno avuto pietà di noi poveri clown italiani che abbiamo fatto di tutto per farli divertire col nostro show. Scendiamo dal palco contenti, ci becchiamo molti complimenti, vendiamo qualche maglia e qualche disco e tirando il bilancio generale non c'è davvero di che lamentarsi. La serata prosegue con un evento mondano imperdibile: il concerto dei Cash Cash. Io li adoro, alla maggior parte della gente fanno cacare, ma c'è da dire che a me son piaciuti molto. Fa strano vederli suonare davanti a pochissime persone che in realtà nn li cagano neanche molto, pero mi sono goduto il concerto in santa pace quantomeno.

Inutile dirlo, siamo molto stanchi. Torniamo in hotel, facciamo quatto chiacchiere e poi andiamo a nanna. Oggi alle 10 tutti in piedi per iniziare a prepararci per un'altra lunga giornata. Che in realtà è appena finita, infatti scrivo dal letto dell'hotel ed è quasi mezzanotte. Non ho la forza per andare avanti, ma domani sicuramente arriveranno anche questi racconti.
Intanto il primo tassello positivo del SXSW l'abbiamo messo da parte, bene così....

mercoledì 18 marzo 2009

RACCONTI DALLA SESTA A SAN PATRIZIO

Diciamoci la verità: dopo Luca che si caca addosso non è che mi aspettassi molte altre cose esilaranti nella giornata di ieri, diciamo che la nostra dose quotidiana di nonsense l'avevamo già avuta abbondantemente. Forse è per questo che una volta tornati in hotel mi arriva un mal di testa mondiale che mi stende per le due tre ore successive. Vengo svegliato dall'entrata trionfale in camera di Ben che, vestito di tutto punto, comincia a prenderci per il culo in maniera non indifferente facendoci capire che è decisamente pronto a subire il nostro umorismo. Mi prendo ste venti gocce di novalgina che mi restituiscono al genere umano e mi comincio a preparare per uscire. La scelta per la cena di questa sera è Wendy's, tipico fast food americano a base di carne che sorprendentemente ha il sapore di carne e non di plastica: l'unico errore che commettiamo sempre è quello di farci ammaliare da questi grandi cartelloni pieni di cose disgustose e quindi di strafogarci di cibo assolutamente poco salutare e molto nocivo per la nostra dieta mediterranea. Dopo cena ne perdiamo solo due, Katoo e Marini, che decidono di andarsi a stendere in albergo mentre con gli altri ci dirigiamo sulla sesta, dove ad attenderci c'è uno scenario davvero molto interessante... 

Per adesso vi dico che incontriamo Ilich e che decidiamo di dividerci in due gruppi: Ilich e Americo andranno a vedere i Madball che suonano in un locale dietro l'angolo mentre io Toby Dude e Ben andremo in cerca di pub e locali dove poter bere una birra e visionare la fauna locale: ci stabiliamo al Touche, pub senza infamia ne lode ma cmq abbastanza frequentato e il primo interessante commento da fare è che appena entrati nel locale per parte della compagine regna la moderazione, quindi una birra in lattina e passa la paura, mentre Toby per qualche inspiegata ragione prende 2 bicchieri di Jack Daniels e se li beve a mo di shot e questo ovviamente porterà delle ottime gag durante la serata; il secondo commento è che introduciamo Ben al concetto di Ciaciona che lui ribattezzerà : "oh, so the Ciacionas...", visto che tendenzialmente la leggenda delle americane strafighe in Texas si sta un po' ridimensionando , quantomeno dalla vita in giù. 
In tutti i casi è San Patrizio e la sesta è verde e piena di gente fuori di sè: io e Dude veniamo risucchiati a ballare in un angolo della strada dove ci sono vari studenti provenienti da tutto il Texas che si muovono al ritmo di qualche sfigato che percuote dei secchi, non molto allettante diciamo... riusciamo a divincolarci da questa gente che sembra avere come missione il fatto di parlare con un italiano tanta l'insistenza per nn farci andare via e dopo aver fatto alcune volte avanti e indietro, non capacitandoci davvero di come tutto sia così completamente diverso, chiamiamo Americo e torniamo verso l'hotel.
 
Inutile dire che passano dieci minuti e siamo già crollati nei nostri letti....

martedì 17 marzo 2009

TOBY PARLA DEL VIAGGIO IN USA

ZIO HO PAURA....

Non so perchè alle 8 eravamo gia tutti in piedi stamattina, colpa del Jet Leg o dell'insopportabile rumore che tra me, Americo Roma, Francesco Catitti e Luca Marini si viene a creare nel corso di una nottata. Sono questi i componenti della camera 133 del Ramada Hotel. Dude e Toby sono al piano di sopra con Benjamin , che finalmente stamattina abbiamo conosciuto.
Ma prima un accenno alla colazione che ci ritroveremo a fare per i prossimi giorni:
non c'è niente di salato. ci sono però cupcakes al mirtillo, donuts e pastella con macchina per fare i waffles ( così sarà contento Hiro Nakamura ). Poi della pessima marmellata/gelatina di uva e fragole, succo di arancia e mela, cereali in abbondanza tra cui alcune palline multicolore delle quale preferisco nn fidarmi. Scendo a fare colazione con Marini, che non perde occasione di divorare qualsiasi cosa ci sia li intorno mentre io mi accontenterò di un cupcake e una fetta di pane e marmellata. Dopo docce, piastre, vestizioni e chiacchiere random ci avviamo all'aereoporto per recuperare Benjamin che si dimostra essere taglioso come sembrava essere per email o chat. Lui , Americo e Luca vanno a cercare il bagaglio disperso di Marini che è ancora disperso, Dude non perde occasione di farsi inculare i soldi cambiandoli ad un valore indecente, mentre io accompagno Katoo a scrivere la sua condanna a morte, cioè a farlo diventare secondo guidatore designato della nostra bellissima Toyota Sienna. Parentesi: in 2 volte che abbiamo acceso la radio abbiamo beccato 2 volte i Paramore, 2 volte Lady Gaga, Akon e un botto di roba country. Chiediamo a Ben un consiglio per dove andare a morire gonfi di cibo e lui da buon New Mexicano ci consiglia "TACO CABANA". Taco Cabana è una sorta di paradiso per chi vuole morire di colesterolo in maniera rapida ed efficace: cibo messicano in quantità, salse piccantissime, bicchieri vuoti che puoi riempire in maniera gratuita di tutto cio che vuoi apatto che sia analcolica, ma soprattutto tanto tanto grasso, tanta tanta malattia. Mi prendo una cosa che si chiama Flaming Chicken o una roba del genere: per 6 dollari ho accesso ad un cazzo di pollo intero marinato al limone e poi buttato in non so quale forno o luogo dove è stato cotto, una botta di riso con cipolle che avrebbe fatto venire dei problemi anche ad un cinese, una quantità di fagioli mosci e putridi ma dal sapore irresistibile e un insieme killer di salse, insalate e altre cagate che francamente nn ho capito. Ne sono riuscito a mangiare forse metà, e io penso di aver preso meno roba di tutti. Il sentore generale dopo questo pranzo a mezzogiorno era più o meno la voglia di andare a morire in pace in hotel. Ma dovevamo ancora andare a cambiare i soldi in un posto dove il tasso fosse ragionevole e al Guitar Center ( negozio spaziale dove trovi tutto quello che vorresti alla metà del prezzo ) per ritirare alcune delle cose che avevamo ordinato per lo show di domani. Detto questo tutti carichi a farci un paio d'ore di sonno ed eccoci quà i hotel. E queste sono le conseguenze di un pranzo al Taco Cabana.


Non continuate a leggere la parte più interessante se siete di stomaco debole: "zio ho paura.." è la frase che Luca Marini pronuncia dal bagno, non più di dieci minuti fa. Il prologo è che i sedili della nostra Toyota Sienna hanno dovuto sopportare una sua scureggia così terrificante che anche il nuovo arrivato Ben si è ribellato dicendo: "Luca, man, no more Taco Cabana for you!!".
Arrivati in hotel e mentre regnava la pace nella stanza 133, tra una chiacchiera e un altra il Marini emerge dal suo silenzo con un "Uoooooooo". Noi chiediamo quale fosse il problema e lui risponde: "no no tutto ok , solo che pensavo che uooooooooooooooooo" , fa alzandosi di scatto con faccia terrorizzata. La seguente frase la riportiamo solo per dovere di cronaca, ma è qualcosa che un essere umano dovrebbe non dire durante il corso della sua vita: " ragazzi, mi sono cacato sotto". Dopo di questo è corso in bagno è lì è rimasto fino a un paio di minuti fa, senza dare cenni se non quel "zio ho paura" di cui sopra. Credo che i tizi dell'hotel si saranno fatti grasse risate se , come credo, hanno inserito delle telecamere nascoste in bagno. Fatto sta che intanto noi, nell'incredulità generale, abbiamo assistito ad un gran bel parto anale anche se , a posteriori, Luca dice essere molto ridimensionato. L'unica cosa che mi viene da dire è: Grazie, Taco Cabana.

NO COUNTRY FOR OLD MEN - NO CAR FOR YOUNG GUYS

E insomma ci ritroviamo all'aereoporto di Austin alle 9:45 PM dove appena atterrati ci dividiamo in due gruppi: Americo, Katoo, Luca e Dude cercano di capire perchè il rullante e il pedale di Luca nn siano mai arrivati ne ad Atlanta ne ad Austin; io e Toby andiamo a ritirare il minivan da noi affittato per questa trasferta. La morale della favola è che rullo e pedale sono scomparsi nel nulla senza lasciar traccia ( e oggi infatti vedremo di capire perchè... ) e il cosidetto minivan altro non è che una Toyota Sienna megalusso con cambio sequenziale/automatico e tutti i confort possibili.
 
Tranne uno: all'autonoleggio ci informano che solo colui che ha dato la patente per il contratto ( quindi me medesimo ) è in grado di guidare il veicolo. Dico addio a tutti i miei sogni di bevute anche modeste e con somma mestizia vado a prelevare gli altri all'aereoporto. Scopriremo poco dopo che possiamo aggiungere guidatori alla somma di 70 dollari a persona. Quindi spero e credo che in giornata faremo un altro martire. L'unico esentato da tutto questo è Dude che in quanto nato nel 1986 nn raggiunge i 25 anni necessari. Ci avviamo verso il Ramada Hotel:
Austin fondamentalmente è una strada, la interstate 35. Poi ci sono tante strade che tagliano e portano nella parte East e West. Ma fondamentalmente con l'ausilio di questa strada si arriva praticamente ovunque. Anche all'Hotel Ramada North , dove appena arrivati constatiamo la presenza di una piscina piena di giovani americani pseudoliceali. L'hotel, a direzione più indiana che nn si può, è carino, un po' striminzito con le camere pero cmq confortevole.
Non paghi di un viaggio apocalittico ci prepariamo per andare a fare un po' di vita notturna, quantomeno per capire in che posto siamo dato che dalla Interstate nn si vede nulla.
Ci dicono che il cuore di Austin è la sesta strada, dove in effetti ci saranno piu di 20 locali pieni di gente, tra cui il Coyote Ugly che però ci sembra un po' troppo per essere la prima sera.

E' lunedi sera ma il SXSW è alle porte e quindi c'è un sacco di vita per le strade. 
Incontriamo Ilich, responsabile di Rude Records e nostro compagno di viaggio che, memore delle sue passate esperienze al SXSW ci indica un po' di posti dove poter fare baldoria. A noi in realtà va già bene così: ancora un po' spaesati tutto ciò che vogliamo fare è entrare in un locale, prendere da bere, mangiare un hot dog merdoso ad un chiosco merdoso e tornare a goderci quelle 5/6 ore di sonno. Ci ritroviamo al Maggie Mae's dove suona una cover band dei Led Zeppelin: ci prendiamo una birra ( io una coca....) e contenti ma stanchissimi torniamo al nostro hotel. 

Adesso sono le 10:30 AM di martedì 17 Marzo. Siamo pronti ad andare all'aereoporto a prendere Benjamin, il nostro manager americano. Un'altro personaggio che sicuramente avrà il suo peso, in tutti i sensi, in questa settimana di paura e delirio. Intanto ai Diorama è stato confermato il tour in UK, lo trovate sul nostro myspace. Bene bene....


lunedì 16 marzo 2009

DUDE PARLA DEL VIAGGIO IN USA

FUGA DA CARNABUX

Dicesi Carnabux la via dove vive Andrea Poggioli ovvero via Carnabuci.
Carnabux è un po' l'emblema del fatto che le cose molto difficilmente cambieranno radicalmente, che per quanto ci potremo impegnare cmq , come dice Luca Marini, poi sempre a Carnabux torneremo. Oggi, almeno oggi, da Carnabux siamo fuggiti alla grande :)

Giornata lunghissima, da quanto ho scritto l'ultima volta sono, in ordine cronologico, andato in aereoporto, ho preso l'aereo, ho dormito in un aereo vuoto e stupendo per tantissime ore, arrivando ad Atlanta verso le 14 ora locale, quindi le 19 italiane. Abbiamo atteso per 3 lunghe ore di prendere la coincidenza verso Austin, mentre constatavamo che i rullanti di Luca Marini si erano persi nel marasma dell'aereoporto di Malpensa e che domani , forse, riusciremo a recuperare. Ho mangiato in una catena di fast food all'aereoporto di Atlanta , credo la peggiore degli USA, ma con un equivalente di McChicken molto più marcio è speziato che mi ha fatto ringraziare l'America per tale putridume. Ho condiviso un caffèlatte con Toby ( che invece prendeva un caramel macchiato con latte di soia ) dal grande Starbucks del quale nn si riesce a fare a meno quando si è fuori. Ho ascoltato tanti Reign Of Kindo e tanti Lifehouse. E poi finalmente sono arrivato ad Austin



Ora sono in hotel ad Austin, ma dell'hotel e della macchina vi parlerò un'altra volta.... :)

domenica 15 marzo 2009

ROMA/MILANO/FALL OUT BOY/CUCINADINICCOEFRED

Tra uno sbadiglio e un altro , scrivo questo blog numero due dalla cucina di Nicco e Fred in quel di Milano. Siamo qui con loro due e Americo a parlare della situazione terrificante della musica italiana al momento anche se ammetto che la stanchezza si sta facendo sentire: in effetti tra la sveglia ad ore 08:30 con prima tappa Ciampino dove abbiamo realizzato che il nostro furgone in realtà non era stato prenotato. Col terrore nel corpo cominciano le telefonate a questa agenzia di noleggio decisamente scadente con l'intento di risolvere la questione e partire al più presto in direzione di Milano. Dopo un'attesa di dieci minuti al cellulare con l'Inghilterra ( me sa che è costata più la telefonata che l'affitto della furga ) ci danno questo benedettissimo Opel Vivaro a 9 posti e arriviamo dopo un'ora abbondante al box per caricare la roba. Siamo io e i diorami, Americo il nostro manager, Michèle e Anna ( compagne di Katoo e Toby ). In più abbiamo una mole veramente grande di bagagli e strumenti e presto ci renderemo conto che nn sarebbe mai entrato tutto nel bagagliaio del furgone, quindi ci prepariamo e ci mettiamo in viaggio per l'ennesima traversata all'insegna della scomodità....



C'è uno stereo veramente figo nel furgone quindi mi impongo in maniera assolutamente poco democratica come primo guidatore designato e , dopo una breve sosta per fare colazione ( pranzo, visto che è l'una )  ci avviamo. Tra All Time Low, Mayday Parade, si arriva in ritardo mortale al concerto dei Fall Out Boy : i The Sounds hanno già suonato e quindi rosico in maniera micidiale. Entro nel Palasharp e mi accorgo che ci sono tutti. Ma proprio TUTTI.
Da tutta la compagine Traffic di Roma fino a quella Totem vicentina, passando per gli eccellenti torinesi e i ruspanti toscanacci. Per inciso: i Fall Out Boy fanno cacare male. Ma proprio tanto. Solo Patrick è bravo e regge in maniera buona lo show, gli altri sono più impegnati a fare le giravolte piuttosto che a suonare. I suoni fanno cacare. Il batterista fa cacare. Il bassista è un figo ma fa cmq cacare. In generale non è uno show all'altezza della fama che ha la band. Menomale che nn abbiamo pagato il biglietto, sennò devo ammettere che avrei rosicato!



E' tempo di andarea prendere Toby e Katoo che abbiamo lasciato in giro per Milano e poi di andare in aereoporto, senza aver dormito nulla. Ma tanto ci sono ore e ore di volo per poter recuperare. Marini si è appena alzato con i suoi nuovi baffi messicani e chiede di poter avere una mela. E' pazzo. Dude ha sperimentato i suoi tappi per le orecchie quindi continua a parlare gridando creando nn pochi fastidi alla coppia omosessuale Nicco/Fred che si sta accoppiando nell'altra stanza. Prossimo aggiornamento quindi dagli Stati Uniti. Sempre se ci fanno entrare....... :) 

PS: Americo, mio compagno di insonnia, dice: CHE DIO BENEDICA LE ARACHIDI COL CIOCCOLATO ( M&M'S ). Ne stiamo consumando una quantità che fa cacare. Nel vero senso del termine.

sabato 14 marzo 2009

Pre-Partenza


Crollo di sonno, avrei dovuto fare altre cinquemila cose più o meno ma credo che rimanderò il tutto a domani mattina. Non ho finito di scaricare film e telefim utili per questo viaggio, non ho finito di rispondere alle email, spero di aver preso tutti i dati necessari per poter continuare a lavorare anche da fuori Roma perchè sennò davvero è un casino. Ovviamente nella speranza che arriverò negli Stati Uniti e riuscirò ad attaccare uno dei miei mille dispositivi elettronici alla corrente senza fonderlo. La valigia ce l'ho pronta da stamattina, sicuramente all'ultimo mi perderò qualche pezzo ma pazienza,  sono alla vigilia della mia prima transoceanica, mi sento di poter dire "sti cazzi" se mi dimentico qualcosa, alla fine a parte davvero pochissime, nessuna di queste cose è di vitale importanza. Passaporto e documenti ci sono, soldi ( pochi ma buoni ) anche, sigarette pure, i pass che ci hanno inviato per alcune feste ,  tra cui quella di Alternative Press: con il suddetto pass potremmo usufruire del bar gratuitamente...l'ultima frase che mi ha scritto il nostro manager americano , al secolo Benjamin , è stata : " put your drinkin' hats on guys, we're gonna have some serious fun!!" . Io lo so già che con tutti i cazzi a cui dovremo pensare ci ritroveremo a vagare per Austin come zombie senza riuscire a goderci praticamente nulla, MA alla fine spero che una volta terminata la serie di concerti, showcase e meetings che ci attendono in questi giorni, ci ritroveremo con i famosi "drinking hats" a dire frasi sconnesse e a sedicenti addetti ai lavori americani. Quantomeno questa è la mia speranza :)




Spero di riuscire ad aggiornare questo blog il più spesso possibile, in realtà mi piacerebbe fare arrivare più info possibili in tempo reale su quella che sarà questa avventura americana. Intanto ora metto su a scaricare quello che mi rimane da vedere di Dr.House, Heroes, Lost e How I Met Your Mother.  E come nella migliore delle tradizioni dico: bonasera......